Phoebe Zeitgeist
Cola degli Abissi
Di e Con Francesca Frigoli
Regia Giuseppe Isgrò
Video Luca Intermite
Musiche Alessandra Novaga
Disegno del suono Stefano De Ponti
Fonica Giovanni Isgrò
Oggetti di scena Danilo Vuolo
Cura del progetto Francesca Marianna Consonni
Dalla leggenda di Colapesce, diffusa nell'Italia meridionale e tramandata in molte varianti in tutta Europa a partire dal XII secolo, si compone l'opera teatrale Cola degli Abissi.
Lo spettacolo, pensato in forma di ballata eterea e subacquea, narra la difficile scelta di un giovane dalla natura straordinaria di abitare gli abissi marini. La profondità si rivela per Cola l'unica e possibile dimensione esistenziale.
Il lavoro indaga, attraverso fascinazioni visive e sonore, le zone abissali dell’essere: Cola raggiunge territori liberati e vitali; una dimensione pericolosa e lontana, perturbante ma intensa e poetica. Elementi centrali del lavoro sono la crescita, vissuta come metamorfosi del corpo e del pensiero, come catarsi fisica e intellettuale, il rapporto con l’autorità e con l’ordine prestabilito, la ricerca della propria autenticità.
La figura della madre-narratrice, sirena-sibilla, creatura che sin dal principio conosce il destino del figlio Cola, è l’anello di congiunzione: se da una parte determina il conflitto e la trasgressione, dall'altra veglia affinché Cola possa realmente perdersi e scoprire l'incanto.
Il testo è una commistione letteraria che parte dalla ricerca antropologica delle leggende raccolte in Sicilia da Giuseppe Pitrè, passando per il poema di Schiller "Der Taucher", per approdare alla poesia "Cola L'anarchico" di Dario Bellezza.
Il lavoro attoriale prende le mosse dalla ricerca di sintesi tra azione, spazio e architettura sonora, componendosi come un diorama, un carillon, una lanterna magica.